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"Remo Salvadori"

L’unica realtà che cambia è l’energia dell’informazione depositata
A gennaio del 1973 inaugura la mostra personale di Remo Salvadori alla Galleria Toselli di Milano. L'artista espone su una parete sei lastre di ardesia (Janus, 1972) sulle quali è stampata una fotografia che ritrae Carmen Lugnani e suo fratello Peter come Giano bifronte. [...] Su ogni lastra di ardesia, sotto all’immagine di Carmen con il fratello, è presente una frase connessa alle tematiche dall’opera: la duplicità, la temporalità intesa nella dicotomia tra inizio e fine, la relazione che si instaura tra più individualità. Sulla parete di fronte sono invece disposte ventisei filigrane (Filigrana, 1972) che riprendono la stessa immagine, ciascuna contrassegnata da una lettera dell’alfabeto. Ponendo le due opere l’una di fronte all’altra, tra la carta e l’ardesia si evidenzia un contrasto tanto cromatico (bianco-nero) quanto relativo alla massa (leggerezza-pesantezza) che si concretizza in un diverso funzionamento come supporto. Nelle parole di Salvadori: "L’ardesia è un materiale che ha uno specifico comportamento nell’essere usata come supporto, ne annette l’uso in un’esistenza parallela senza interferenze. L’unica realtà che cambia è l’energia dell’informazione depositata. Il supporto è una presenza costante ed indifferente nella neutralità della sua specifica funzione, come unità di base raccoglie e ordina i segni a riprova della volontà come mitologia del segno iniziale", mentre "la carta raccoglie automaticamente una sistemazione data dall’uso che se ne fa nell’esperienza privata e generalizzata: nella filigrana il supporto e l’informazione coincidono".
(Laura Conconi, Maria Corti, Cronologia, in Remo Salvadori, a cura di Antonella Soldaini, Skira, Milano 2025, pp. 104-105)
Opere
Filigrana, 1972
filigrana
57 x 48 cm