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"Remo Salvadori"

L'osservatore si sposta osservandosi
Nel febbraio del 1981, ha luogo nella Galleria Pieroni di Roma una mostra fondamentale nel percorso di Salvadori, dove compare per la prima volta il soggetto del cavalletto chiamato in principio L’osservatore si sposta osservandosi e successivamente L’osservatore non l’oggetto osservato. Il libro bianco, 1981, accoglie il visitatore all’ingresso dell’esposizione, prefigurandosi quale strumento per ciò che seguirà. Il volume si apre con la pianta del luogo, a indicare ancora una volta il serrato dialogo dell’artista con lo spazio; le pagine successive contengono la riproduzione di svariati disegni che rimandano alle opere in mostra, fino a giungere all’immagine di un cavalletto che sostiene sulla sua sommità la pianta della Galleria Pieroni. Il soggetto del cavalletto è il protagonista anche di un’opera intitolata L’osservatore si sposta osservandosi, 1981. Questa consiste in un foglio di alluminio che si sorregge autonomamente grazie alla sua curvatura, creando in questo modo un contenitore con un lato concavo e uno convesso. Su quest’ultimo è posto un foglio trasparente sul quale è presente la figura di un cavalletto. [...] Il significato dell’Osservatore è radicato in quell’itinerario che ha portato alla creazione di Modello, ovvero nell’attitudine di osservarsi nel mentre si compie un determinato percorso; ricorrendo alle parole di Salvadori: “È porsi domande del sé su di sé: l’osservatore si sposta osservandosi”.
(Laura Conconi, Maria Corti, "Cronologia", in Remo Salvadori, a cura di Antonella Soldaini, Skira, Milano 2025, pp. 186-187)